Chi la ama la segue, senza necessità di alcun invito a farlo se non
qualche scatto rubato dai paparazzi che ne mostra le variazioni
stilistiche e le intemperanze che da sempre la contraddistinguono.
Parliamo di Kate Moss, icona di stile dei nostri tempi tanto
amata da alcune e tanto detestata da altre. Va riconosciuto, però, che
spesso sa precorrere le mode, dare un’interpretazione personale ai capi
più scontati e farsi fotografare sempre al momento giusto senza
apparire trascurata neanche quando indossa leggings e ciabatte.
Nel caso dell’immagine che vedete, invece, porta con classe un abito di Alexander McQueen
per la p/e (indossato la settimana scorsa in occasione della presentazione a Berlino del suo nuovo profumo) 2008 che ripropone in versione non convenzionale il più
classico dei capi: il tailleur. Non più spezzato in due parti ma sotto
forma di abitino, ne conserva tuttavia le forme sartoriali e la scelta
dei materiali. Strutturato, seppur leggero nell’insieme grazie alle
dimensioni ridotte, sembra quasi che la modella abbia tagliuzzato la
giacca del completo di papà per ricavarne un abitino.
Convince anche la scollatura profonda che nonostante la lunghezza
ridotta dell’abito in abbinamento non appare esagerata né volgare.
Certo addosso ad una ragazza più formosa della modella in passerella e
della stessa Kate Moss, probabilmente l’effetto sarebbe un po’ diverso,
per portarlo sulla pelle nuda.
Una delle immagini-icona più popolari della storia del pop-rock: la copertina dell'album Aladdin Sane, con il volto pallido di David Bowie attraversato da un lampo blu e rosso.
Kate Moss, sulla copertina di Vogue di Maggio 2003. La foto di Mick Knight è un esplicito tributo alla rockstar e all'album pubblicato trent'anni prima.